L’insieme delle funzioni trasversali all’ ECOSISTEMA LEONARDO POOL MANAGEMENT AI, denominate MONBLEU BLU, realizzano il primo obbiettivo strategico di MONBLEU PISCINE. Garantire nelle proprie piscine un’acqua disinfettata, anzi sterile, pura, OTTENUTA IN MODO TOTALMENTE NATURALE. Nel mercato delle piscine mondiali, semplificando, esistono TRE modi di trattare l’acqua delle piscine:
Il primo, che è quello dominante, prevede l’impiego del cloro organico e dei suoi derivati prodotti industrialmente sotto forma di pastiglioni, polveri o liquidi. E il sistema più diffuso ed anche il più pericoloso per la salute degli utilizzatori delle piscine.
Il secondo, molto diffuso, prevede la produzione del cloro, normalmente sotto forma di acido ipocloroso, attraverso un processo di dissociazione, cosiddetto di elettrolisi, dei cloruri che si formano nell’acqua delle piscine, apportando all’acqua il comune sale da cucina, cloruro di sodio, o più recentemente dei sali a base di magnesio e di potassio. Sia che venga disciolto il comune cloruro di sodio, o il cloruro di magnesio e di potassio, il risultato non cambia. Nell’acqua della piscina si forma per dissociazione il CLORO nella forma dell’acido ipocloroso, con le note conseguenze negative sia per gli utilizzatori della piscina, che per l’ambiente circostante. Vale la pena ricordare che numerose ricerche scientifiche dimostrano che il cloro presente nell’acqua è altamente TOSSICO e anche CANCEROGENO, oltre che causa di intolleranze, allergie, forme asmatiche per gli utilizzatori delle piscine. È altamente dannoso inoltre per l’ambiente circostante, tanto che sempre più normative ambientali vietano lo scarico e la dispersione nell’ambiente, delle acque di scarico delle piscine clorate e con presenza di cloruri.
Il terzo è quello vario delle cosiddette piscine con sistemi di trattamento a basso tenore di cloro, o che ERRONEAMENTE vengono rappresentati come sistemi di trattamento delle acque delle piscine senza cloro. Sono sistemi che prevedono normalmente un sistema di disinfezione basato sui raggi UV-C, oppure meno frequentemente sull’impiego dell’ozono. Coloro che impiegano correttamente i raggi UV-C o l’ozono, prevedono l’affiancamento di un sistema di apporto, o di dosaggio di cloro in quanto sia i raggi UV, che l’ozono, sviluppano un’azione disinfettante immediata, all’interno dell’unità, ma nessuna azione disinfettante residuale nella piscina. Pertanto, il cloro, apportato, anche se in quantità inferiore a quella usuale, completa correttamente l’azione ossidante dei raggi UV-C o dell’ozono, garantendo un’azione ossidante residuale persistente direttamente nell’acqua della piscina ed inibendo quindi immediatamente eventuali batteri che dovessero entrare nell’acqua della piscina, senza dovere attendere che l’acqua venga trattata attraversando l’unità UV-C o di produzione dell’ozono. Più recentemente viene proposto, affiancato ai sistemi UV-C o di produzione dell’ozono, per rispondere alla crescente domanda di sistemi di trattamento dell’acqua totalmente naturali, l’impiego di prodotti chimici di produzione industriale descritti semplicisticamente come ossigeno attivo, che il più delle volte sono perossidi di idrogeno se proposti in forma liquida, oppure sali quali il mono persolfato di potassio se proposti in forma granulare o in pastiglie, che a contatto con l’acqua sviluppano ossigeno attivo che agisce come disinfettante. L’incongruenza dell’impiego di composti, comunque di produzione chimica a base di ossigeno, quale completamento dei sistemi a base di UV-C o di ozono, è che l’ossigeno attivo sviluppa, al pari dei raggi UV-C e dell’ozono, un’azione disinfettante immediata, senza garantire quell’azione disinfettante residuale necessaria per completare correttamente i sistemi a base di UV-C o di ozono.